Potrei sbagliarmi ma c'è troppa gente che confonde il progresso tecnologico con funzioni tecniche necessarie.
Come penso sappiate negli ultimi 20 anni circa, cifra assolutamente ipotetica, il mondo dell'immagine (il cinema, la fotografia, il graphic design, il videogioco eccetera) e ogni cosa ad esso collegata hanno subito un'evoluzione repentina e a cui difficilmente si riesce a stare dietro. Serve quindi una breve delucidazione su quello che è successo, sta succedendo e succederà nella sfera dell'intrattenimento legato al visivo.
Risoluzione (misurata in pixel x pixel), rapporto d'aspetto, sensori, frequenza di aggiornamento (misurata in Hz) e frequenza dei fotogrammi al secondo (misurata in fps) sono alcuni dei temi più caldi della questione: c'è chi sostiene sia essenziale che tutti i parametri siano altissimi, e chi invece reputa esistano delle priorità sottolineando che nell'arte, e in quella visiva principalmente, la componente strettamente tecnica (o meglio tecnologica, in quanto non si tratta di sapere usare gli strumenti ma degli strumenti in sé) aiuti ma non sia l'unica cosa a rendere un prodotto migliore di un altro. Per capire di quale parrocchia io faccia parte e per quali motivi, tenendo bene conto che parlo da consumatore e non da professionista, possiamo vedere insieme le applicazioni pratiche degli argomenti citati poche righe sopra e svolgerli in modo tale da fare chiarezza. Prenderò come esempi principali i megapixels, il FullHD e il framerate. Perché sono quelli più significativi e semplici.
Come penso sappiate negli ultimi 20 anni circa, cifra assolutamente ipotetica, il mondo dell'immagine (il cinema, la fotografia, il graphic design, il videogioco eccetera) e ogni cosa ad esso collegata hanno subito un'evoluzione repentina e a cui difficilmente si riesce a stare dietro. Serve quindi una breve delucidazione su quello che è successo, sta succedendo e succederà nella sfera dell'intrattenimento legato al visivo.
Risoluzione (misurata in pixel x pixel), rapporto d'aspetto, sensori, frequenza di aggiornamento (misurata in Hz) e frequenza dei fotogrammi al secondo (misurata in fps) sono alcuni dei temi più caldi della questione: c'è chi sostiene sia essenziale che tutti i parametri siano altissimi, e chi invece reputa esistano delle priorità sottolineando che nell'arte, e in quella visiva principalmente, la componente strettamente tecnica (o meglio tecnologica, in quanto non si tratta di sapere usare gli strumenti ma degli strumenti in sé) aiuti ma non sia l'unica cosa a rendere un prodotto migliore di un altro. Per capire di quale parrocchia io faccia parte e per quali motivi, tenendo bene conto che parlo da consumatore e non da professionista, possiamo vedere insieme le applicazioni pratiche degli argomenti citati poche righe sopra e svolgerli in modo tale da fare chiarezza. Prenderò come esempi principali i megapixels, il FullHD e il framerate. Perché sono quelli più significativi e semplici.
Per "megapixel" si intende l'unità di misura, in milioni di pixels (picture element, l'unità di misura standard dell'immagine digitale), usata per indicare la superficie di una fotografia, di un video, di qualsiasi cosa. Immaginatelo come un riquadro di dimensioni x pixels per y pixels all'interno del quale si trova l'immagine (statica o dinamica che sia). Sicuramente avrete trovato questa sigla su moltissimi degli strumenti che usate quotidianamente: sia sulle vostre fotocamere digitali che su dispositivi che non hanno come funzione primaria quella di scattare fotografie come la stragrande maggioranza dei telefoni cellulari in commercio attualmente. A cosa serve questo dato e in che modo influisce sui nostri scatti?E' giusto dire che scatti ad alti megapixels sono più "belli" di scatti a minor risoluzione? L'influenza che questa unità di misura ha su una fotografia è relativa, poiché (come nella fotografia analogica era la pellicola a decretare la qualità del prodotto finito) è il sensore (un cilindro di silicio con all'interno vari foto-diodi grazie ai quali imprime la luce raccolta durante lo scatto che viene poi convertita in calcoli numerici da un elaboratore) che fa la vera differenza. Immaginiamoci di scattare a una quantità di pixel esorbitante, sopra la decina di milioni, ma con un sensore non adatto ad imprimere una quantità sufficiente di immagine per riempire tutto il famoso rettangolo che è la risoluzione con cui l'elaboratore digitale crea la foto. Quale sarà mai il risultato? Semplice: l'elaboratore compirà uno "stretching" della foto fino a raggiungere la quantità di pixel voluta. E' quindi chiaro che non siano i megapixel da soli a sancire la buona riuscita di uno scatto, così come non è solo il sensore a tornarci utile per questo compito (ci sono, infatti, altre innumerevoli variabili che vanno da componenti hardware, come obbiettivi e lenti, a software come le impostazioni della nostra fotocamera digitale). Per un approfondimento decisamente più competente del mio potete andare qui.
Oltre ad avere uno dei loghi ufficiali più brutti di sempre Full HD è un termine coniato da un consorzio di varie aziende attive nella produzione di apparecchi per la registrazione e la trasmissione di immagini digitali dinamiche (video) quali videocamere, televisori, monitor e proiettori per indicare la risoluzione dei loro prodotti. Se volessimo tornare a misurare con i megapixels, nello specifico il Full HD ne ha circa 2, stiamo parlando di un rettangolo di 1920 x 1080 pixels. E' quindi giusto dire che un'immagine dinamica girata e trasmessa a 1080p sia qualitativamente perfetta?E' giusto dire che se una console per videogiochi riproduce quella immagine a una risoluzione x è superiore ad un'altra che lo fa a risoluzione y? La risposta è praticamente la stessa che ho riportato per le fotografie, quindi immagini statiche, ma non soltanto. Anche qui ci sono tantissime variabili che influiscono sulla resa visiva del prodotto, sono praticamente le medesime che ho elencato prima a cui possiamo aggiungere, ad esempio, la risoluzione nativa (ossia originale) di un modello digitale che viene poi "convertito" tramite stretching alla risoluzione voluta ma il succo del discorso rimane il medesimo. Pure questa volta l'internet è pieno di fonti realizzate da gente decisamente più preparata di me, questo video su tutti.
Per parlare di frame rate, infine, bisogna partire dal concetto che un'immagine dinamica è un'insieme di singoli scatti, chiamati fotogrammi, messi in fila uno dietro l'altro che tramite l'interpolazione (ossia la naturale sovrapposizione di due immagini in rapida sequenza che il nostro cervello compie) danno l'illusione del movimento. Maggiore è il quantitativo di fotogrammi presente in un secondo di girato maggiore sarà la fluidità che il nostro occhio percepirà. Ora qui si inizia a parlare di gusti personali, quindi opinabili, ma da appassionato di cinema e videogiochi posso capire come l'utilizzo di un maggior numero di fotogrammi possano migliorare la fruizione del prodotto nel secondo caso ma mi è completamente oscuro come questa cosa renda maggiormente piacevole il primo. Il cinema è, da quasi sempre anche ora che è in digitale, proiettato ad una frequenza che va dai 24 ai 26 fps. Una frequenza superiore, come potrete giudicare voi stessi andando a vedere Lo Hobbit a 48 fps, unita ad un'alta frequenza di aggiornamento dell'immagine del proiettore/televisore accentua sì la nitidezza ma aumenta anche quell'effetto "telenovela" tipico dei prodotti televisivi (che sono girati e trasmessi a frequenze superiori a quelle standard del cinema). E questo è un problema enorme per il sottoscritto, poiché toglie tutta la sospensione dell'incredulità allo spettatore presentandogli un prodotto fin troppo vicino a ciò che normalmente vede. Anche per questo argomento vi rimando ad un video, sempre di Vsauce lo stesso del precedente.
In conclusione: la tecnologia che cos'è?Quello che deve essere: un supporto, un appoggio. Un aiuto alla creatività, non un obbligo.
-Luca
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