Potrei sbagliarmi ma inizia a mancarci la curiosità. Sembra quasi che tutto quello a cui ci sottoponiamo, a prescindere dal tipo di prodotto, debba essere standard per poterci piacere. E sembra anche che, nonostante abbiamo gli strumenti per poter cambiare questa tendenza, li usiamo per alimentarla.
Prendiamo ad esempio Shazam uno dei servizi più famosi e utilizzati per smartphone e tablet da quando questi dispositivi sono apparsi sui vari mercati. Per chi non sapesse di cosa si tratta, oltre che ricevere i miei complimenti per essere sopravvissuti illesi in una caverna per tipo 12 anni, Shazam è un programma che permette, tramite un particolare algoritmo, di calcolare la frequenza media di una canzone e quindi riconoscerla. Detto così sembra una cosa mistica e impossibile da comprendere ma se la riassumo con "tu schiacci il pulsantino, lei registra il brano che stai sentendo e ti dice che canzone è" le cose si semplificano. Ecco questa applicazione è l'esempio calzante dell'avere ottimi strumenti per poter accrescere la propria sete di sapere utilizzati nella maniera più sbagliata possibile.
In questo articolo (che se volete trovate qui tradotto e riassunto) viene spiegato nel dettaglio, tramite il video posto alla fine del primo paragrafo, quali siano i problemi derivanti da un uso improprio di uno strumento dal potenziale vastissimo come Shazam. Nello specifico si parla di come le classifiche che elencano le canzoni maggiormente "taggate" (di cui qui potete osservare quella dedicata al mercato italiano e che potete confrontare con la lista delle 30 canzoni più suonate dalla radio commerciale RTL 102.5) orientino le case discografiche nel decidere quali cantanti diventeranno la "next big thing" della musica pop. Come, vi chiederete voi, tutto ciò diventa un problema tangibile?Semplice, dal momento in cui le canzoni più popolari tra gli utenti di un programma che, teoricamente, dovrebbe far conoscere musica sono le medesime che si aggirano nelle radio e nei vari mass-media automaticamente i produttori sono portati a creare una serie di cloni che, a loro volta, genereranno un'altra serie di cloni. Senza poi contare che anche Shazam stessa ha voluto fare "la mossa" cercando di spingere in maniera ufficiale, e non più ufficiosa tramite il successo tra i fan, determinati artisti che hanno ricevuto consensi tra gli utilizzatori della piattaforma. Insomma, un gran casino. Casino che lascia spiazzati se, quando andiamo a guardare la suddetta classifica italiana, alla 68esima posizione troviamo nascosto da un mare di "radio friendly songs" un pezzo decisamente più underground e ricercato (a livello italiano, almeno) come Chimes di Hudson Mohawke senza soluzione di continuità.
Non stupisce quindi che il panorama musicale si stia conformando se quando il pubblico ha la possibilità di cambiare la faccenda conferma la sua voglia di standardizzazione di suoni e tematiche. La cosa che mi preoccupa davvero è che questo sistemi cambi anche le sorti della comunicazione visiva grazie al servizio Shazam ADV che di fatto costringe a prestare più attenzione agli spot che guardiamo per azzeccare il momento opportuno in cui far partire il nostro ditino sullo schermo del telefono.
Per questa volta è tutto.
-Luca
Prendiamo ad esempio Shazam uno dei servizi più famosi e utilizzati per smartphone e tablet da quando questi dispositivi sono apparsi sui vari mercati. Per chi non sapesse di cosa si tratta, oltre che ricevere i miei complimenti per essere sopravvissuti illesi in una caverna per tipo 12 anni, Shazam è un programma che permette, tramite un particolare algoritmo, di calcolare la frequenza media di una canzone e quindi riconoscerla. Detto così sembra una cosa mistica e impossibile da comprendere ma se la riassumo con "tu schiacci il pulsantino, lei registra il brano che stai sentendo e ti dice che canzone è" le cose si semplificano. Ecco questa applicazione è l'esempio calzante dell'avere ottimi strumenti per poter accrescere la propria sete di sapere utilizzati nella maniera più sbagliata possibile.
In questo articolo (che se volete trovate qui tradotto e riassunto) viene spiegato nel dettaglio, tramite il video posto alla fine del primo paragrafo, quali siano i problemi derivanti da un uso improprio di uno strumento dal potenziale vastissimo come Shazam. Nello specifico si parla di come le classifiche che elencano le canzoni maggiormente "taggate" (di cui qui potete osservare quella dedicata al mercato italiano e che potete confrontare con la lista delle 30 canzoni più suonate dalla radio commerciale RTL 102.5) orientino le case discografiche nel decidere quali cantanti diventeranno la "next big thing" della musica pop. Come, vi chiederete voi, tutto ciò diventa un problema tangibile?Semplice, dal momento in cui le canzoni più popolari tra gli utenti di un programma che, teoricamente, dovrebbe far conoscere musica sono le medesime che si aggirano nelle radio e nei vari mass-media automaticamente i produttori sono portati a creare una serie di cloni che, a loro volta, genereranno un'altra serie di cloni. Senza poi contare che anche Shazam stessa ha voluto fare "la mossa" cercando di spingere in maniera ufficiale, e non più ufficiosa tramite il successo tra i fan, determinati artisti che hanno ricevuto consensi tra gli utilizzatori della piattaforma. Insomma, un gran casino. Casino che lascia spiazzati se, quando andiamo a guardare la suddetta classifica italiana, alla 68esima posizione troviamo nascosto da un mare di "radio friendly songs" un pezzo decisamente più underground e ricercato (a livello italiano, almeno) come Chimes di Hudson Mohawke senza soluzione di continuità.
Non stupisce quindi che il panorama musicale si stia conformando se quando il pubblico ha la possibilità di cambiare la faccenda conferma la sua voglia di standardizzazione di suoni e tematiche. La cosa che mi preoccupa davvero è che questo sistemi cambi anche le sorti della comunicazione visiva grazie al servizio Shazam ADV che di fatto costringe a prestare più attenzione agli spot che guardiamo per azzeccare il momento opportuno in cui far partire il nostro ditino sullo schermo del telefono.
Per questa volta è tutto.
-Luca
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